Come trovare il proprio scopo nella vita (anche se oggi ti senti perso)
- Dott. Alessandro Garau
- 22 mag
- Tempo di lettura: 7 min

Quando non sai più chi sei (e perché è l’inizio perfetto)
Se ti sei mai svegliato al mattino con un nodo alla gola e la fastidiosa domanda “Che senso ha tutto questo?”, sappi che sei in buona compagnia. Non sei rotto. Non sei sbagliato. Sei solo arrivato al punto più sincero del viaggio: quello in cui smetti di raccontartela e inizi a chiederti davvero chi sei.
Molti credono che il senso della vita sia un regalo da scartare. Qualcosa che arriva. Ma la verità è che lo scopo si costruisce. È una chiamata che devi smettere di aspettare. E iniziare a comporre tu.
Questa prima parte è per chi oggi si sente perso, fuori rotta, e si sta chiedendo se ci sia davvero qualcosa là fuori per lui. No. Non c’è niente là fuori. C’è qualcosa dentro. E oggi è il momento di ascoltarlo.
Il paradosso di chi ha (quasi) tutto
Parliamo chiaro: molti dei miei clienti arrivano da me con una vita piena. Hanno famiglia. Un lavoro. Magari anche qualche successo alle spalle. Ma dentro... un vuoto. Un senso di disconnessione. E lo nascondono sotto agende fitte, relazioni che sanno di plastica, e distrazioni digitali a tempo pieno.
Non è burnout. Non è depressione. È peggio. È disorientamento. È quella sensazione di vivere in una vita che non senti più tua. Come se stessi recitando un copione scritto da altri, firmato da una società che ti ha insegnato a conformarti, non a scoprirti.
E sai qual è l’errore più comune? Pensare che lo scopo arrivi quando finalmente avrai più tempo, meno problemi, o una botta di ispirazione. No. Lo scopo si presenta solo quando sei disposto a metterti in discussione.
Il momento in cui tutto crolla (è una benedizione travestita)
Hai mai notato che i momenti in cui ti senti più in crisi sono anche quelli in cui ti poni le domande più autentiche?
“Ma è davvero questo che voglio?” “Perché sto facendo ciò che faccio?” “Che contributo sto lasciando?”
Se oggi ti stai facendo queste domande, sei già più avanti del 90% delle persone che vivono col pilota automatico. Ecco perché dico che sentirti perso può essere il miglior inizio. Perché solo quando ti perdi smetti di seguire il tracciato degli altri e inizi a costruire la tua mappa.
Ti dico una cosa forte: non serve un guru. Non serve mollare tutto e andare a Bali. Serve una decisione. Serve iniziare a togliere. A fare spazio. A smettere di dire “sì” a tutto quello che non ti appartiene.
La verità su ciò che ti trattiene
Cosa ti blocca davvero nel trovare il tuo scopo? Non la mancanza di idee. Non la confusione.Ti blocca la paura di uscire dal personaggio.
Quel ruolo che ti sei costruito con anni di studio, di fatica, di “doveri”. Quella maschera che la gente apprezza. Quella versione di te che “funziona”, ma che ti sta stretta come un vestito indossato per troppo tempo.
Ecco perché trovare il proprio scopo fa paura. Perché significa rompere l’illusione. Uscire dal personaggio. Deludere aspettative. Mettere in discussione tutto ciò che fino a oggi ti ha fatto sentire “a posto”.
Ma c’è una verità scomoda che libera: nessuno si aspetta davvero che tu sia felice. Solo che tu sia efficiente. Funzionale. Coerente col ruolo che ti sei cucito addosso. E allora quando cominci a cambiare, quando cominci a fare sul serio… nessuno verrà a fermarti. Ma nemmeno a incoraggiarti.
E questo è il punto di svolta. Perché lo scopo non arriva con un applauso. Arriva con un nodo in gola e un’urgenza sorda. Non è una rivelazione luminosa. È una ribellione silenziosa. Un “basta” sussurrato che cambia la traiettoria della tua vita.
E allora no, non sei sbagliato. Non sei rotto. Sei solo pronto. E questo è il momento perfetto per cominciare.
Lo scopo non si trova: si costruisce un pezzo alla volta
Chi cerca il proprio scopo come se fosse un oggetto smarrito sta già sbagliando domanda. Non devi trovare nulla. Devi iniziare a costruire. Non è una caccia al tesoro. È un processo intenzionale.
Ti sei mai chiesto perché alcune persone sembrano “illuminate” anche se fanno lavori semplici, mentre altri, pur raggiungendo successo e visibilità, sembrano svuotati? La differenza è in una parola sola: coerenza. Coerenza tra ciò che fanno, ciò che sono e ciò che desiderano essere. Non servono giri del mondo. Serve solo una nuova domanda: “In cosa posso essere utile oggi, in modo autentico?”
Il marketing dello scopo: vendersi qualcosa di vero
Ogni giorno ti vendi delle storie. Ti convinci che non è il momento, che non sei pronto, che prima devi sistemare il lavoro, la casa, il conto in banca. Il tuo cervello è un pubblicitario spietato. Ma la tua anima non compra più.
Ecco una regola fondamentale: il tuo scopo non ti farà mai sentire comodo. Ti farà sentire vivo. E questo spesso significa scomodo. Confuso. Esposto. Ma anche lucido, diretto, presente. E quando cominci a seguire questo stato di verità, allora tutto cambia. Non fuori. Dentro.
Per costruire lo scopo, devi iniziare con tre semplici (ma non facili) azioni:
Taglia: elimina ciò che è superfluo, automatico, sociale ma vuoto.
Nota: presta attenzione a ciò che ti dà energia anche senza ricompensa.
Scommetti: inizia ad agire, anche se non sei sicuro. L’azione viene prima della chiarezza.
Il metodo degli indizi quotidiani
Vuoi davvero iniziare? Ti do un esercizio semplice e potente: per una settimana, ogni sera scrivi su un foglio due cose:
Cosa mi ha prosciugato oggi?
Cosa mi ha dato energia?
In 7 giorni avrai una mappa autentica dei tuoi valori. Degli indizi sul tuo scopo. Non saranno ancora una dichiarazione in pompa magna, ma saranno veri. E soprattutto saranno TUOI.
Molti cercano lo scopo come si cerca approvazione. Se non suona bene, se non sembra “nobile”, lo scartano. Ma il tuo scopo non deve piacere a nessuno. Deve accendere te. Anche se è semplice. Anche se non è “instagrammabile”. Anche se fa storcere il naso a chi ti conosceva solo nella tua “vecchia” versione.
Da bisogno a contributo: la vera svolta
Il passaggio che cambia tutto è questo: smettere di cercare nello scopo una cura per le tue ferite. E iniziare a offrirlo come contributo agli altri.
Quando lo scopo diventa “la cosa che faccio perché ha senso per me, e può migliorare anche solo una vita oltre la mia”, smette di essere un enigma e diventa una direzione. Non sempre lineare. Ma chiara.
Ecco la verità che pochi ti dicono: lo scopo non ti toglierà il dolore. Non ti salverà dalla fatica. Ma renderà ogni fatica degna. Ogni mattina sensata. Ogni “no” coerente. E ogni scelta… potente.
La scelta che cambia tutto: vivere con scopo
Una vita guidata dallo scopo non è necessariamente più semplice. Ma è tremendamente più ricca. Più potente. Più vera. E sai qual è il segreto più sottovalutato? Che non devi aspettare di “trovare” il tuo scopo per cominciare a viverlo.
Sì, hai letto bene: puoi iniziare a vivere con scopo anche se non hai ancora definito il tuo grande perché. Perché ciò che conta davvero è la direzione, non la definizione. Conta il movimento, non l’etichetta.
Vivere con scopo significa smettere di accontentarsi
Accontentarsi è una trappola raffinata. Ti illude che sia una forma di equilibrio, di gratitudine. Ma spesso è solo il compromesso più pericoloso: quello con la tua identità.
Lo scopo non è fare carriera, non è diventare famoso, non è nemmeno aiutare il mondo. È iniziare a vivere in sintonia con ciò che ti muove dentro. È mettere i tuoi talenti – piccoli o grandi – al servizio di qualcosa che ti fa alzare la mattina con l’idea che “oggi vale la pena esserci”.
Ogni giorno in cui ti svegli e accetti qualcosa che non ti rappresenta, stai facendo un patto con la tua insoddisfazione. E la pagherai in energia, in salute, in relazioni superficiali, in decisioni sbagliate. A lungo andare, tutto ciò che non è allineato ti presenta il conto. Con gli interessi.
Lo scopo si vive a piccoli atti, non a grandi slogan
Uno degli errori più comuni è pensare che vivere con scopo significhi dover cambiare tutto. Lasciare il lavoro. Sparire. Iniziare una nuova vita. Niente di tutto questo è obbligatorio.
Lo scopo è una lente. Non un’etichetta. Puoi cominciare a viverlo nel modo in cui ascolti un collega. Nel modo in cui rispondi a tua figlia. Nel modo in cui decidi di portare avanti anche un compito noioso, ma con intenzione.
Questa mentalità cambia tutto: ti restituisce potere, anche in una situazione che apparentemente non puoi cambiare. Perché se tu cambi intenzione, cambi realtà. Lo scopo non si trova. Si allena.
La chiamata è per pochi. Ma tu non sei qui per caso.
Arriviamo al punto. Se stai leggendo queste parole, non è un caso. C’è una parte di te che sta spingendo. Che si sta svegliando. Che non ne può più di compromessi interiori. E che è pronta a salire di livello. Non verso la perfezione. Ma verso una vita che rispecchi chi sei davvero.
Questa è la vera chiamata. Non una voce che arriva dall’esterno. Ma un brivido che parte da dentro. E che ti dice: ora basta. Ora tocca a te. Ora si comincia.
Io sono qui per accompagnarti. Con un percorso di coaching pensato proprio per chi vuole smettere di vivere in funzione degli altri e iniziare a vivere secondo ciò che conta davvero. Non devi farlo da solo. Ma devi essere tu a dire: sì. Ci sto.
Se questo è il tuo momento, contattami ora via mail o per telefono. E iniziamo a costruire insieme la direzione giusta per la tua vita vera.
del Dott. Alessandro GarauMental Coach Senior – Autore – Formatore
Aiuto persone come te a fare chiarezza, prendere in mano la propria direzione e trasformare ogni crisi in un’occasione concreta di rinascita.Lavoro ogni giorno per accompagnare i miei clienti in un percorso di crescita profonda, dove consapevolezza e responsabilità non sono concetti astratti, ma strumenti reali per vivere con più senso, efficacia e libertà.
Dopo anni di formazione con menti eccellenti come Tim Gallwey, Daniel Goleman, Martin Seligman e Filippo Ongaro, ho costruito un metodo unico, concreto e orientato al risultato. Un metodo che oggi metto al servizio di chi vuole davvero passare dal “so che potrei fare di più” al “sto vivendo ciò che conta per me”.
Sono autore di libri e percorsi dedicati alla crescita personale, tra cui “Mente Vincente” e “La Vita che Vuoi Davvero”, e offro sessioni individuali in presenza e online, in tutta Italia e all’estero.
Se senti che è arrivato il tuo momento, scrivimi.Perché la vita che vuoi... non aspetta.
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