La paura di sbagliare: come liberarsene e agire con coraggio
- Dott. Alessandro Garau
- 20 giu
- Tempo di lettura: 5 min

Quando la paura di sbagliare ti tiene fermo (e ti ruba la vita)
Hai presente quella sensazione che ti prende allo stomaco quando stai per fare qualcosa di nuovo, qualcosa di tuo, qualcosa che potrebbe finalmente portarti oltre? Quella tensione che ti fa esitare, che ti spinge a rimandare, a cercare una scusa elegante, un’altra priorità, un altro “non è il momento”? Ecco. Quella non è prudenza. È paura. E se la stai ascoltando da troppo tempo, probabilmente hai cominciato a confonderla con la tua identità.
La paura di sbagliare è la più sottile delle trappole. Non ti attacca frontalmente. Non ti urla contro. Ti parla con calma. Ti suggerisce che forse è meglio aspettare. Che potresti fare una figuraccia. Che potresti investire tempo, energia, soldi… e poi? Magari non succede nulla. E allora ti fermi. Rallenti. Ti racconti che stai “valutando”. Che ci penserai meglio domani. Ma lo sai già: quel domani non arriva mai.
Quello che non ti dicono è che questa paura ha un prezzo. E il prezzo è la tua vita bloccata in pausa. Ogni scelta non fatta. Ogni occasione lasciata andare. Ogni idea che hai accantonato per “non fare errori”… ha un costo. E il conto arriva sempre. In forma di frustrazione, rimpianto, stanchezza mentale.
Il paradosso è che più cerchi di evitare l’errore, più ti allontani da chi potresti diventare.Perché ogni grande risultato nasce da un’azione imperfetta. Ogni progetto riuscito è figlio di tentativi, aggiustamenti, fallimenti superati.La differenza tra chi vive pienamente e chi resta immobile non è il talento. È il coraggio di provarci anche senza garanzie.
Ma se oggi sei bloccato, se continui a tornare su quel pensiero che non riesci a trasformare in realtà, sappi una cosa: non sei tu il problema. Non sei debole. Non sei incapace.Sei solo intrappolato in un’idea falsa: quella che sbagliare significhi fallire. Che sbagliare significhi valere meno.
E invece è vero il contrario: sbagliare è segno che ci stai provando. Che stai crescendo. Che sei vivo.Chi non sbaglia non esiste. Esistono solo quelli che non ci provano più.
Ecco perché questa prima parte è dedicata a te che hai dentro un’idea che brucia, un desiderio che non smette di bussare. Ma ogni volta, qualcosa ti blocca. Ogni volta, ti dici che forse è meglio aspettare ancora un po’.È ora di smetterla. È ora di decidere.Perché la vera paura non è sbagliare.È arrivare alla fine con il dubbio di non averci mai provato davvero.
Sbagliare non è pericoloso. Restare fermi sì.
Quando sei piccolo, impari tutto attraverso l’errore. Cammini cadendo, parli balbettando, disegni storto, ma disegni. Nessuno ti giudica, nessuno ti blocca. Anzi, ti incoraggiano: “Bravo, ci hai provato!”. Poi cresci. E tutto cambia.
Improvvisamente l’errore diventa colpa. Un brutto voto, un rimprovero, una risata degli altri. E da lì cominci a tirarti indietro. Cominci a preferire il compitino sicuro all’idea originale. L’approvazione al rischio. Il silenzio all’esposizione. E inizia un’abitudine pericolosa: vivere in difesa. Una vita spesa a evitare scivoloni, invece che a cercare salti. Ma chi vive così non si salva. Si spegne, lentamente.
Sbagliare non è mai stato il vero problema. Il problema è che hai associato l’errore all’identità. Non è andata bene? Allora non vali. Hai fallito? Allora sei tu il fallimento. E invece no. Hai solo fatto esperienza. Ti sei mosso. Hai scoperto un pezzo in più di te, anche se non era quello giusto. L’azione sbagliata ti avvicina mille volte più del pensiero perfetto mai messo in pratica.
Ma tutto questo il tuo cervello non lo sa. Il tuo cervello vuole sicurezza, non crescita. Vuole certezze, anche se ti fanno stare male. Perché l’ignoto, per lui, è un rischio. Anche se è lì che si nasconde tutto ciò che desideri. Ed è per questo che ti autosaboti. Che smetti prima di iniziare. Che trovi ogni pretesto razionale per restare dove sei.
Il lavoro che faccio con chi si rivolge a me non è insegnare a non sbagliare. È sbloccare l’azione. Riattivare il movimento. Riaccendere il coraggio. Perché il problema non è il tuo sogno. Il problema è che ti stai censurando prima ancora di provarci. E in questo modo, stai facendo il più grande degli errori: stai rinunciando a vivere.
Sai qual è la cosa che più spesso mi dicono le persone dopo aver fatto il primo passo?“Avrei dovuto farlo prima”. Non perché tutto va liscio. Ma perché si riscoprono vivi. Energici. In cammino. Sì, magari sbagliano. Ma mentre sbagliano, capiscono. Mentre sbagliano, crescono. Mentre sbagliano, cambiano.
E questo è ciò che conta davvero. Perché rimanere dove sei solo per evitare un errore non ti protegge. Ti condanna. Ti lascia inchiodato in una zona grigia che chiami “tranquillità”, ma che in realtà è solo rassegnazione. E io lo so: tu non vuoi restare lì. Non sei venuto fin qui per giocare in difesa.Sei qui per scoprire quanto puoi valere quando smetti di trattenerti.
Agire con coraggio non significa non avere paura. Significa farlo lo stesso.
Se aspetti il momento in cui smetterai di avere paura, puoi anche smettere di leggere adesso. Quel momento non arriverà mai. La paura non si elimina. Si attraversa. Il coraggio non è l’assenza di paura. È la decisione di non farti comandare da lei.
Chi pensa che serva “sentirsi pronti” prima di agire, sta solo costruendo una prigione dorata. E nel frattempo, il tempo passa. Le occasioni passano. Tu passi. La verità è che ti sentirai pronto solo dopo aver fatto. Solo dopo esserti mosso. Dopo aver sbagliato, dopo aver aggiustato il tiro. Solo chi agisce capisce. Solo chi si espone impara.
Ed è proprio qui che inizia il lavoro più importante: non quello di eliminare la paura, ma di cambiare il tuo rapporto con lei. Perché puoi convivere con il dubbio, con l’imperfezione, con l’incertezza. Ma non puoi più convivere con l’idea di non essere abbastanza. Perché è falsa. Non è la verità. È solo una storia che ti racconti da troppo tempo.
Hai tutte le risorse per fare il primo passo. Non per arrivare in cima. Non per avere tutto sotto controllo. Ma per cominciare. E oggi è tutto ciò che serve.
Nel mio lavoro, ho visto persone completamente paralizzate da anni di rimandi fare un salto in avanti solo perché, per la prima volta, hanno avuto una guida. Una cornice. Uno spazio dove sbagliare era non solo ammesso, ma necessario. E da lì, si sono trasformate. Non perché io sia un mago. Ma perché loro hanno smesso di aspettare il permesso.
È questo il punto: nessuno verrà a salvarti. Nessuno ti darà il via libera definitivo. Se vuoi liberarti dalla paura di sbagliare, devi fare una cosa sola: decidere. Non domani. Non quando “sarai pronto”. Ora.
Perché ogni passo che non fai oggi, è un pezzo di libertà che rinvii. E ogni passo che fai, anche tremando, è un pezzo di identità che ti riprendi.
Il coaching non serve a eliminare la paura. Serve a trasformarla in azione. Serve a farti scoprire che sotto ogni tuo blocco, c’è una forza che aspetta solo di essere liberata. E se vuoi farlo, sono qui per questo.
Scrivimi. Fissa la tua prima sessione. E cominciamo insieme a fare ciò che da troppo tempo hai paura anche solo di immaginare.
Dott. Alessandro Garau – Mental Coach Senior – Autore – Formatore
__________________________________________________________________ Aiuto persone bloccate dalla paura a riscoprire la propria forza e a trasformare l’azione in un’abitudine potente.Lavoro ogni giorno con chi è stanco di aspettare il momento giusto e vuole iniziare a vivere con coraggio, direzione e autenticità.Grazie alla mia formazione in Life e Sport Coaching e a oltre 9 anni di esperienza sul campo, ho accompagnato centinaia di clienti nel passaggio più importante: quello da spettatore a protagonista.
Sono autore di “Mente Vincente” e coautore dei libri “La Vita che Vuoi Davvero”, strumenti pratici per chi vuole smettere di accontentarsi e iniziare a scegliere davvero.
Offro percorsi individuali di coaching in presenza e online, per aiutarti a liberarti dalle scuse, affrontare la paura e prendere in mano la tua vita.
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