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Ti senti bloccato? Dai problemi esistenziali al coraggio di cambiare vita (a 40 anni e oltre)

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Quando la vita ti sembra una gabbia

Ti capita mai di svegliarti al mattino con quella sensazione di vuoto? Non sei depresso, non sei malato, eppure ti sembra di arrancare dentro giornate tutte uguali, come se stessi recitando un copione scritto da qualcun altro. Ti alzi, vai al lavoro, fai ciò che “devi fare”, torni a casa e cerchi di riempire il tempo con distrazioni che non ti danno davvero niente. Alla fine della giornata ti ritrovi con addosso una domanda che non hai il coraggio di guardare in faccia: “È questa la vita che volevo?”.

Ecco il punto: la maggior parte delle persone non ci si ferma mai davvero. Continuano a correre, a riempirsi l’agenda, a raccontarsi che “è un momento”, che “passerà”. Ma non passa. Anzi, diventa sempre più pesante. Quello che chiamiamo “problemi esistenziali” non sono altro che i segnali che il tuo sistema interno ti sta inviando: stai vivendo una vita che non ti appartiene.

Il problema non è il traffico, non sono gli impegni, non è neppure il lavoro in sé. Il problema sei tu, quando ti convinci che non hai alternative. È così che si crea la gabbia: non fuori, ma dentro. Una gabbia fatta di scuse, di abitudini tossiche, di parole che ti ripeti ogni giorno come un mantra: “non posso”, “non dipende da me”, “ormai è così”.

Sai qual è la verità? Non è vero niente. Tutto quello che pensi di non poter cambiare è solo il risultato di anni passati a spegnere il fuoco dentro di te. E quando spegni il fuoco, rimane la cenere. È quella sensazione di vuoto che ti trascini ogni giorno.

Ma c’è un paradosso che pochi vedono: quel vuoto, quella frustrazione, quel senso di blocco che ti logora, in realtà è il miglior punto di partenza che tu possa avere. Perché è il segnale che finalmente non ti basta più sopravvivere. È il segnale che sei pronto a ricominciare a vivere.

La verità è che non esistono problemi esistenziali. Esiste solo la distanza tra la vita che stai vivendo e la vita che vuoi davvero. E ogni giorno che continui a ignorarla, quella distanza si allunga. Non c’è bisogno di un guru, non c’è bisogno di mollare tutto e andare dall’altra parte del mondo. C’è bisogno di guardarti dentro e ammettere che così non ti basta più.

E da lì parte la vera trasformazione. Non perché fuori tutto cambi, ma perché inizi tu a cambiare modo di stare nelle cose. Ed è qui che entra in gioco la differenza tra chi continua a lamentarsi e chi decide di fare sul serio.

Se oggi ti senti bloccato, non sei “difettoso”. Sei semplicemente arrivato al bivio. Puoi continuare a mettere cerotti sopra a un malessere che non sparirà, oppure puoi iniziare a costruire la tua uscita dalla gabbia. E la prima chiave è semplice: smettere di raccontartela.

Il bivio dei 40 (e non solo)

C’è un momento della vita in cui la gabbia diventa insopportabile. Per molti coincide con i 40 anni. Non è una regola matematica, ma è il punto in cui inizi a fare i conti con tutto: quello che hai costruito, quello che hai perso e quello che ancora non hai. È l’età in cui hai abbastanza esperienza per capire cosa non funziona e abbastanza tempo davanti per rimettere mano alle carte. Ma se non lo fai, diventa il momento in cui la frustrazione esplode.

A 40 anni ti guardi allo specchio e capisci che non puoi più nasconderti. Non sei più “troppo giovane per pensarci” ma neanche “troppo vecchio per provarci”. Sei esattamente nel punto in cui ogni scelta pesa. Continuare a rimandare significa infilarsi in un tunnel di rimpianti che non smetterà di allungarsi.

Molti arrivano da me proprio con questo nodo in gola. Hanno una vita apparentemente “a posto”: lavoro, famiglia, casa, amici. Ma dentro covano una sensazione terribile: “Non è questa la vita che volevo”. E la verità è che non hanno il coraggio di ammetterlo nemmeno a sé stessi. Perché farlo significherebbe affrontare il rischio del cambiamento.

Eppure il rischio più grande non è cambiare. È restare immobili. È continuare a recitare un copione che non senti più tuo. È svegliarti ogni mattina con la sensazione che stai sprecando tempo, ed è la sensazione più devastante che esista.

Il mito del “troppo tardi” è una delle più grandi bugie che ti racconti. Non esiste troppo tardi. Ho lavorato con persone che hanno ricominciato a 50 anni, a 60 anni, persino oltre. Hanno cambiato lavoro, hanno riallineato i rapporti, hanno deciso di investire finalmente su sé stessi. E sai cosa hanno scoperto? Che non serve stravolgere tutto: serve scegliere. Serve fare un passo concreto che spezzi l’incantesimo del “ormai è così”.

Il bivio non è solo dei 40 anni. È ogni momento in cui ti accorgi che la vita che stai vivendo non ti basta più. E a quel bivio hai due strade: continuare a rimandare oppure scegliere di muoverti. Nessuno lo farà al posto tuo.

Ed è qui che si vede la differenza tra chi resta bloccato e chi trova la forza di ricominciare. Non conta l’età, non conta da dove parti, non conta quanto pensi di aver “sbagliato”. Conta solo se hai deciso di fare il passo che ti spaventa.

Perché la verità è questa: la vita non si aggiusta da sola. Sei tu a doverla rimettere in carreggiata.

Gli obiettivi che funzionano davvero (oltre il mito degli SMART)

Quando arrivi al bivio, la prima cosa che pensi è: “Mi servono obiettivi chiari.”È vero. Ma attenzione: non basta.

Negli ultimi anni si è parlato tanto di obiettivi SMART: specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e temporizzati. Tutto bello sulla carta. Ma sai qual è il problema? Che la vita non è una tabella di Excel. Non basta scrivere un obiettivo in modo elegante per riuscire a realizzarlo. E infatti la maggior parte delle persone che prova a usare il metodo SMART molla dopo poco.

Sai perché? Perché quegli obiettivi non parlano alla parte più importante: la tua identità. Puoi anche scrivere “Perdo 10 kg entro tre mesi” o “Risparmio 500 euro al mese”, ma se dentro di te non senti che quella scelta ti rappresenta davvero, dopo una settimana torni ai vecchi schemi.

Gli obiettivi che funzionano non sono quelli che ti costringono, ma quelli che ti trasformano. Sono quelli che non si limitano a dire cosa vuoi fare, ma che ti ricordano chi vuoi diventare.

Ed è proprio questo che rende unico il Metodo ARMONIA™ Coaching. Non si limita a dirti di “avere disciplina” o “pianificare meglio”. Ti accompagna a costruire un percorso in 7 fasi che parte da dentro: – impari a fare chiarezza su chi sei e su cosa vuoi davvero, – scopri quali risorse hai già e come usarle, – smetti di inseguire obiettivi che non senti tuoi e ti concentri su ciò che ti dà energia, – trasformi l’azione in una scelta naturale, non in uno sforzo infinito.

Il risultato? Non più obiettivi scritti e dimenticati in un cassetto, ma una vita che ogni giorno si allinea sempre di più a chi sei e a chi vuoi diventare.

Non serve aspettare l’anno nuovo, il momento giusto, l’occasione perfetta. L’occasione perfetta sei tu, quando decidi di smettere di rimandare.

E allora ti faccio una domanda diretta: vuoi continuare a parlare di problemi esistenziali, di sogni rimandati, di obiettivi mai raggiunti? Oppure vuoi iniziare a costruire la vita che ti appartiene, un passo concreto alla volta?

👉 Se vuoi smettere di inseguire obiettivi astratti e iniziare a vivere con intenzione, chiarezza e azione, il momento è adesso. Contattami e iniziamo insieme il tuo percorso con il Metodo ARMONIA™ Coaching.

Perché i problemi esistenziali non si risolvono con le scuse. Si risolvono con le decisioni.


Dott. Alessandro Garau – Mental Coach Senior – Autore – Formatore

___________________________________ Aiuto chi si sente bloccato, intrappolato in problemi esistenziali o in una vita che non sente più sua, a ritrovare chiarezza, energia e direzione.Con il Metodo ARMONIA™ Coaching accompagno uomini e donne che vogliono smettere di rimandare a costruire il proprio cambiamento: non obiettivi astratti, ma scelte concrete che trasformano la vita di ogni giorno.

Da oltre 9 anni lavoro con professionisti, manager, atleti e persone comuni che hanno deciso di dire basta alla frustrazione e iniziare a investire davvero su sé stessi.Il mio approccio unisce coaching, pedagogia e neuroscienze, per trasformare la confusione in forza e la paura in azione.

Sono autore di “Mente Vincente” e coautore di “La Vita che Vuoi Davvero”, strumenti pratici per chi vuole smettere di sopravvivere e ricominciare a vivere con intenzione e autenticità.

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ALESSANDRO GARAU

Dott. Scienze del Coaching

Mental Coaching - Mentoring - Metodo di studio

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